Confini perduti di Mary Hunter Austin

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Nei racconti di Confini perduti, Mary Hunter Austin trasforma il deserto nella culla di storie intense e suggestive. Le sue pagine narrano di pastori solitari, avventurieri, donne indipendenti e comunità native, intrecciando la cronaca del quotidiano con l’aura della leggenda. La natura diventa protagonista assoluta: un paesaggio duro, ma vitale, in cui l’essere umano deve imparare a rispettare i ritmi della terra. Austin, con la sua scrittura evocativa, ci guida oltre i confini tracciati, verso le zone degli Stati Uniti più selvagge e autentiche.

Traduzione di Chiara Cargnin

Oltre il margine, 4
Brossura, pp. 72
ISBN 979-12-81707-15-3

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Mary Hunter Austin (1868-1934) è stata una delle voci più originali della letteratura americana tra Ottocento e Novecento. Profonda conoscitrice del deserto e della cultura dei nativi americani, ha raccontato con uno stile limpido la vita nelle terre selvagge dell’Ovest, lontano dagli stereotipi della frontiera. Viaggiatrice instancabile e pioniera del femminismo, ha pubblicato oltre trenta libri, tra cui il celebre The Land of Little Rain (1903). Nei suoi scritti emerge una sensibilità ecologica moderna e una particolare attenzione per un popolo custode di tradizioni e saperi profondi che hanno sempre vissuto in equilibrio con la natura.

Oltre il margine è la collana dedicata alla riscoperta delle tante scrittrici dimenticate o relegate ai margini del canone letterario. Attraverso la forma della narrativa breve, la collana esplora diversi movimenti artistici e generi letterari, spesso con prime traduzioni in italiano, accompagnate da un apparato critico di approfondimento. In dialogo reciproco, questi libri aprono nuove e sorprendenti prospettive di lettura e interpretazione.

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