Oltre il margine

Una collana pensata per chi ama perdersi, anche solo per poche ore, tra le pagine di storie insolite e sorprendenti. Oltre il margine riscopre scrittrici dimenticate, relegate ai margini del canone letterario, spesso proposte per la prima volta in traduzione. Libri brevi che danno il piacere di essere letti in poche ore, dalla prima all’ultima pagina, ma capaci di restituire con intensità vite, visioni e opere rimaste nell’ombra.

Lucy Clifford

Per Lucy Clifford la fama arrivò all’improvviso nel 1885, grazie al romanzo Mrs Keith’s Crime, che con la sua protagonista forte e audace affermò la scrittrice come una delle più popolari di fine Ottocento. Continua a leggere »

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Il libro

I racconti di Clifford, con il loro realismo perturbante, sfidano le leggi del meraviglioso e dei finali felici delle fiabe della tradizione. Sono storie capaci di suscitare quel terrore sottile che affiora dai ricordi d’infanzia.

Frances Gregg

Frances Gregg, figura schiva del Modernismo inglese, scrisse solo pochi racconti e un libro di memorie mai edito in vita. Compagna di Ezra Pound e Hilda Doolittle, la sua vita non fu mai facile. Alistair Crowley, in accordo con il marito, tentò di farla dichiarare insana di mente. Dopo il divorzio, si dedicò ai figli e alla madre, vivendo spesso in estrema povertà. Morì durante l’incursione aerea su Plymouth. Continua a leggere »

Il libro

Un volume che esplora le radici dell’horror femminista. In “Maschio e femmina”, l’autrice racconta il tormentato triangolo amoroso con Ezra Pound e Hilda Doolittle. In “Contes Macabres” trasforma in visioni inquietanti i traumi subiti nel matrimonio imposto dal suo amante. Tra autobiografia e immaginario gotico, Gregg dà voce a un orrore intimo e profondamente originale.

CHARLOTTE MEW

Nonostante Thomas Hardy la considerasse «la più grande poetessa del nostro tempo», Charlotte Mew (1869-1928) è rimasta a lungo nell’ombra. Riconosciuta oggi come una figura imprescindibile nella letteratura inglese del primo Novecento, Mew ha affrontato, con una sensibilità unica, questioni esistenziali legate alla natura, alla solitudine e al suo rapporto con Dio. Continua a leggere »

Il libro

Il volume presenta uno dei suoi racconti più originali, “Notte bianca”, descritto come una reinterpretazione femminista di Cuore di tenebra di Conrad. Completa la raccolta una selezione delle sue poesie.

Mary Hunter Austin

Mary Hunter Austin (1868-1934) è stata una profonda conoscitrice del deserto e della cultura dei nativi americani: ha raccontato con uno stile limpido la vita nelle terre selvagge dell’Ovest, lontano dagli stereotipi della frontiera. Viaggiatrice instancabile e pioniera del femminismo, ha pubblicato oltre trenta libri. Nei suoi scritti emerge una sensibilità ecologica moderna e una particolare attenzione per un popolo custode di tradizioni e saperi profondi che hanno sempre vissuto in equilibrio con la natura. Continua a leggere »

Il libro

Nei racconti di Confini perduti, Mary Hunter Austin trasforma il deserto nella culla di storie intense e suggestive. Con la sua scrittura evocativa, ci guida oltre i confini tracciati, verso le zone degli Stati Uniti più selvagge e autentiche.